(22) AMATI, Dizionario Corografico dell'Italia, vol.
1, Milano 1868, p. 1024 e sg., e 1038; Giulini, op. cit., vol. VI, p.
407 nota di Massimo Fabi.
Si volle che Teodolinda tenesse una villa in Carate Brianza e vi innalzasse una torre ora campanile della chiesa di S. Ambrogio; che facesse prosciugare un lago o palude che stendevasi dalla valle di Rovagnate sino a Peslago presso Oggiono; che facesse erigere a Perledo una torre e una chiesa dedicata a S. Martino e vi si ritirasse colà a passare i suoi ultimi giorni; che alla pietà di quella regina si debba l'erezione del monastero di Cremella. I. Cantù, op. cit., p. 42. Inutile ripetere che si tratta di leggende delle quali nulla si può accertare. Un recente scrittore, dopo aver riportata la favola che sul colle Brianza la regina Teodolinda vi edificasse un palazzo per la sua residenza, dal quale avrebbe poi mandate alla chiesa di Monza quelle opere di oreficeria, rappresentanti la chioccia coi pulcini, che ancora oggi si ammirano nel tesoro di quella basilica, opportunamente soggiunge: " ma se la celebre sovrana longobarda avesse davvero risieduto in tutti i luoghi dove le leggende italiane ne indicano le traccie, avrebbe dovuto o possedere le virtù dell'ubiquità, come s. Antonio, o cambiar di dimora ogni giorno in vita sua ". PASETTI, La Brianza, Cisano Bergamasco 1932, p. 9. È un lavoro, per la parte storica, quasi tutto ricavato dal Liber Chronicus del parroco D. Domenico Manzoni. |