27 Novembre - 11 Dicembre 2011 @ Villa Mazenta - Giussano (MB)


Ombrelee

L’ombrellaio vendeva o riparava ombrelli; girava in bicicletta con gli arnesi da lavoro per riparare manici, stecche e la tela degli ombrelli.
Gli ombrellai provenivano per tradizione secolare dai paesi posti alle falde del Mottarone tra il lago Maggiore e il lago d’Orta.
A Gignese esiste un ben documentato museo dell’ombrello. Per intendersi tra loro, gli ombrellai comunicavano col loro dialetto che divenne un vero e proprio gergo chiamato tarusc.
L'apprendista entrava quasi a pieno titolo nella famiglia dell'ombrellaio che provvedeva a lui interamente. Il ragazzino partiva col padrone verso le pianure, attraverso paesi e città grandi e piccole, gridando a gran voce "ombrela!. ..
ombrelè!. .. ", imparando col tempo a vendere e riparare ombrelli.
Cucire, limare, saldare, incidere il legno, incollare, tagliare stoffe erano operazioni non facili per quelle piccole mani; ma per ogni lavoro c'è un ferro custodito in una scatola faticosamente trasportata sul dorso.
Vita nomade e piena di sacrifici quella che stiamo rievocando, spesso accompagnata da freddo e fame,dormendo dove capitava e solo qualche volta in cascine ospitali.
Dopo alcuni anni di duro tirocinio,interrotto solo dal ritorno a casa per Natale, l'apprendista ombrellaio cercava sistemazione in città presso un negozio o un laboratorio.

Ombrelee

Opera di Motteran Giuliano